E’ apparsa di notte, e di notte l’ho fotografata.
L’opera in marmo dello scultore Jago dopo un viaggio in mare sulla nave Ocean Viking approda, è il caso di dire, a Roma, allo stadio Olimpico prima, su ponte sant’Angelo poi.
La rappresentazione dell’artista racconta dell’essere migrante, di come un’odissea giunga infine al sonno ristoratore. E visto che in questi ultimi giorni di agosto è stata vandalizzata con la rottura di una mano, aggiungerei che purtroppo parla di un segno dei tempi più che attuale, sia nel significato di sfregio alla solidarietà a cui anche mira l’opera stessa, sia nella dimostrazione di incuria del patrimonio, valore di Roma.
Una storia scritta nel nome stesso dell’installazione, In flagella paratus sum, Sono pronto al flagello.